Entrambi questi aspetti possono essere definiti in termini generali, sarà poi l’interazione tra l’operatore e il paziente a poter definire le possibilità e i limiti.

I vantaggi

In termini molto generali possiamo dire che i principali sono:

1. La rapidità e semplicità di applicazione

2. La totale non invasività

3. Una sostanziale assenza di effetti collaterali.

4. La grande estensione dei campi applicativi: il Crosystem agisce potenziando quanto rimasto sano, quindi è quasi indifferente all’origine della patologia.

I limiti

Sono anch’essi, in linea generale, vari, da distinguere per alcune diverse situazioni.

Neurologia (casi caratterizzati da spasticità)

1. Gli effetti che produce sono nuove possibilità per il sistema neuromotorio: non raramente, soprattutto nei problemi neurologici, il paziente deve essere guidato a “scoprire” queste nuove potenzialità ed inserirle così nella quotidianità. Indispensabile l’interazione Crosystem-riabilitazione.

2. Il Crosystem spinge quanto rimasto sano a vicariare quanto danneggiato o quanto scarsamente funzionale a riprendere. E’ quindi spesso impossibile prevedere quale possa essere il recupero. Il trattamento è tuttavia rapido e indolore e l’esperienza ci ha spesso sottolineato questa impredicibilità, mostrando recuperi insospettati sia in positivo, sia, a volte, nella modestia del risultato.

3. Non tutti i muscoli sono ugualmente responsivi al Crosystem. Alcuni muscoli rispondono molto scarsamente, altri con grande vivacità: l’operatore saprà spiegarvi.

4. Come sopra descritto, il Crosystem agisce potenziando quanto rimasto sano: non agisce direttamente sulla causa del problema, almeno nei problemi neurologici. Quindi se la patologia è ferma, il risultato potrà essere significativo, ma se la malattia è peggiorativa (ad es. la SLA, alcune sclerosi multiple), la rapidità della progressione può invalidare il risultato molto rapidamente.

5. A causa del meccanismo di azione, il potenziamento di quanto rimasto sano per consentire di vicariare un deficit, raggiungerà un massimo oltre cui non si può andare. Ecco quindi che, non raramente, se il primo ciclo ottiene un risultato pari a 10 (numero arbitrario), un secondo ciclo non produrrà un risultato pari a 20, ma magari pari a 11 o 12 o 15.

Neurologia (casi caratterizzati da debolezza e ipotonia in ortopedia e nella terza età)

6. In questi casi i risultati possono essere imponenti ed anche permanenti, tuttavia sarà indispensabile la presenza di una capacità di contrazione residua per avere degli effetti.

7. In tutti i diversi casi, se l’ampiezza del risultato dipende da una notevole varietà di fattori (situazione di partenza, muscoli coinvolti, eventuale progressione della malattia di base, età, specifico soggetto, ecc.), la persistenza dipenderà in parte dal tipo di problema, ma in gran parte dall’utilizzo che il paziente farà dei risultati. Maggiore lo sfruttamento di questi, maggiore la durata e in una certa misura la stessa ampiezza. Ancora una volta si sottolinea l’importanza dell’accoppiamento Crosystem-riabilitazione.

Questo elenco è destinato a dare dei riferimenti di ordine generale, tuttavia caso per caso è indispensabile il parere dell’operatore.