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Questo sulla spasticità dei muscoli pettorali è il terzo di 4 articoli dedicati a precisi distretti muscolari difficili da riabilitare con la tradizionale fisioterapia. Vediamo ora di capire in cosa consiste questa contrattura involontaria dei pettorali, piuttosto frequente in pazienti reduci da ictus, e che può presentarsi anche in bambini con paralisi cerebrale.
Spasticità del muscolo pettorale e adduzione dolorosa della spalla
Quando portiamo il braccio e la mano il più possibile verso il gomito e il braccio opposti, la spalla si sposta leggermente in avanti e, soprattutto, verso la linea di mezzo del nostro corpo. Quando si trova in questa situazione, la spalla si dice addotta. Un ruolo determinante in questo movimento lo ha il muscolo pettorale. Se quest’ultimo è in stato di spasticità, la spalla rimane addotta.
L’adduzione della spalla causata dalla spasticità del muscolo pettorale forza l’articolazione producendo dolore, a volte intenso e persistente. Questa condizione non è rara dopo un ictus, ma può presentarsi anche nei bimbi, in esito di paralisi cerebrale.
Nei bambini c’è un problema aggiuntivo: la spalla ha un ruolo determinante nel controllo della postura, e tende inoltre a chiudere il torace, con possibili problemi respiratori negli anni a seguire.
Ottenere il rilasciamento di questo muscolo è particolarmente difficile, e la persistenza della spasticità tiene vivo il dolore, aprendo la strada a problematiche posturali importanti nei bambini, ostacolandone fortemente la riabilitazione.
Spasticità del muscolo pettorale Cro®system: un potente aiuto
Per ragioni non chiare, come per gli altri muscoli già considerati (ileopsoas, adduttori brevi) il Cro®system ha una singolare efficacia sulla spasticità del pettorale. Fatto ancor più singolare è che in questi 3 muscoli (ileopsoas, adduttori brevi, pettorale) la persistenza nel tempo dei risultati ottenuti con un singolo ciclo di Cro®system è simile, circa 12 mesi, con una regressione molto modesta dopo questo periodo. Un aiuto del tutto importante, anche pr evitare di ricorrere al botox. L’effetto della tossina botulina ha infatti una durata marcatamente inferiore.
Tuttavia, se ancora manca la comprensione del perché di tanta efficacia in questi distretti neuromuscolari (il Cro®system agisce sulla rete nervosa che controlla il muscolo, non direttamente sul muscolo), rimane l’importanza del risultato.
Analogamente agli altri due muscoli già considerati, questo trattamento, soprattutto nei bambini, apre possibilità importanti alla riabilitazione tradizionale, spezzando un grande ostacolo al recupero posturale e al miglioramento dell’utilizzo del braccio.
Il trattamento consiste nell’applicazione di un piccolo manipolo che impone sequenze di micro allungamenti-accorciamenti al muscolo. Queste piccolissime (meno di mezzo millimetro) variazioni di lunghezza del muscolo sono avvertite dal sistema nervoso che viene “riattivato”. Il trattamento è completamente indolore, privo di controindicazioni e può essere utilizzato a tutte le età (non fa uso di farmaci e non emette correnti elettriche o campi magnetici).
Per ulteriori informazioni, non esitate a consultare la pagina dedicata ai test scientifici e l’elenco dei Centri Cro®system autorizzati, in Italia e all’estero.
Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
- La Asl3 della regione Veneto
- La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori
- La Asl di Prato
- Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello
- Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa
- Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi