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Sindrome di Guillain Barré: le possibilità.

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Sindrome di Guillain Barré: sintomi, evoluzione e nuove terapie.

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Sindrome di Guillain Barré: le possibilità. Una malattia complessa del sistema nervoso periferico causata da un disordine autoimmune che colpisce 2 individui ogni 100.000 ogni anno, ma è considerata la causa più comune di paralisi acuta: la sindrome di Guillain Barré. Vedremo i sintomi, l’evoluzione, le nuove terapie.

Sommario

Sindrome di Guillain Barré: le possibilità. Che cos’è la sindrome di Guillain Barré?

La sindrome di Guillain Barré è una improvvisa e progressiva paralisi che coinvolge in genere prima le gambe, poi le braccia, e nei casi più gravi può raggiungere i muscoli respiratori, con importanti rischi per la sopravvivenza.

Nonostante la drammaticità del quadro, l’esito è molto spesso positivo con un recupero quasi totale nella larga maggioranza dei casi.

Quali sono le sue cause della sindrome di Guillain Barré?

La sindrome si manifesta quando il sistema immunitario attacca per errore una parte del sistema nervoso, riconoscendolo come estraneo. Una simile risposta autoimmune sembra possa essere innescata da alcune infezioni: si è ipotizzato che alcuni agenti patogeni possano rivestirsi di alcune componenti mieliniche, attivando quindi un processo di auto-immunizzazione contro la stessa mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose.

In pratica il sistema immunitario, riconoscendo per errore la mielina come un nemico, innesca un attacco contro le strutture nervose, con gravi conseguenze per l’organismo, soprattutto in quei casi in cui colpisce anche il sistema nervoso autonomo ed i muscoli respiratori.

Secondo recenti statistiche, pare che il 75% dei pazienti affetti dalla sindrome di Guillain Barré abbia una pregressa storia di infezione: i microorganismi patogeni più coinvolti nella sindrome sono batteri e virus, fra cui il virus di Epstein Barr (quello della mononucleosi), il Citomegalovirus (coinvolto in malattie come varicella ed herpes), micoplasmi responsabili di polmoniti e meningiti ed il virus dell’influenza.

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La cellula nervosa, bersaglio della Sindrome di Guillain Barré:

Come si manifesta la sindrome di Guillain Barré?

Questa complessa patologia, conosciuta anche come “poli-neuropatia infiammatoria acuta”, come dice il nome stesso causa un’infiammazione acuta delle fibre nervose, con progressiva degenerazione degli assoni neuronali, e si manifesta con una paralisi progressiva degli arti che poi si estende al tronco: nelle forme particolarmente acute, si può arrivare alla paralisi totale in 24 ore.

I sintomi della sindrome sono molti (spesso comuni a quelli di altre patologie neurologiche), e fra i più diffusi troviamo:

  • Debolezza progressiva degli arti che può sfociare in paralisi
  • Disturbi del linguaggio
  • Difficoltà a deglutire
  • Riduzione della risposta agli stimoli
  • Debolezza muscolare
  • Perdita di sensibilità agli arti

Nei casi più gravi (quelli in cui viene colpito il sistema nervoso autonomo), si possono manifestare alterazione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e aritmie. Purtroppo la patologia può portare anche alla paralisi dei muscoli respiratori, rendendo necessario il repentino ricorso alla ventilazione meccanica.

Il decorso della sindrome è acuto: la sua progressione avviene nel giro di pochi giorni (a volte la paralisi totale insorge in 24 ore), ma fortunatamente, con le moderne strategie terapeutiche, la prognosi è molto buona nella maggior parte dei pazienti, con un recupero, sebbene molto lento (molti mesi), praticamente totale nell’80% dei soggetti.

Sindrome di Guillain Barré: le possibilità. Diagnosi e cure.

La paralisi progressiva non è sintomo esclusivo di questa sindrome, quindi lo specialista, dopo un’attenta valutazione del paziente e delle sua storia clinica, dovrà procedere ad una serie di test atti a confermare la diagnosi:

  • Rachicentesi (meglio conosciuta come puntura lombare)
  • Screening degli anticorpi nel sangue
  • Elettromiografia (per studiare la conduzione nervosa)

In una malattia a decorso così veloce la diagnosi precoce è fondamentale, in quanto è necessario iniziare quanto prima una terapia idonea, che consisterà in:

  • Ventilazione meccanica in presenza di paralisi respiratoria
  • Plasmaferesi: procedimento che filtra e rimuove gli anticorpi dall’organismo, depurando il sangue
  • Somministrazione di immunoglobuline per neutralizzare gli anticorpi
  • Somministrazione di farmaci steroidei per ridurre l’infiammazione dei nervi

I pazienti sottoposti alle terapie succitate guariscono in tempi piuttosto brevi, recuperando velocemente la respirazione spontanea e la capacità di camminare in modo autonomo.

Dopo la terapia, nel circa il 20% dei casi il recupero può essere incompleto, a volta con conseguenze minori, a volte con conseguenze più rilevanti come:

  • Atrofia muscolare
  • Atassia (perdita della coordinazione)
  • Disestesia (alterazione della sensibilità tattile)
  • Piede cadente

Dopo il trattamento della fase acuta, sarà quindi necessario seguire una terapia di riabilitazione multidisciplinare, in cui ruolo fondamentale rivestirà la fisioterapia, indispensabile per aumentare la forza muscolare, migliorare postura e deambulazione e riacquistare un buon equilibrio neuromuscolare.

Sindrome di Guillain Barré: le possibilità. La cura degli esiti della sindrome di Guillain Barrè.

Il CroSystem, può essere molto efficace sugli esiti di questa sindrome, probabilmente perchè molte strutture nervose spesso rimangono danneggiate ma non in modo irreversibile e il trattamento “risveglia” (termine non scientifico, ma probabilmente in grado di rendere intuibile ciò che accade) quanto riparato ma rimasto ipofunzionale troppo a lungo. Vedere esteso articolo sulle neuropatie periferiche

Il Cro®system applica sequenze di micro allungamenti-accorciamenti di frazioni di millimetro al muscolo su cui agisce.
Questi microscopici movimenti (0,2-0,5 millimetri)
stimolano la sensibilità che controlla quei muscoli (sensibilità propriocettiva) e questa migliora.
Una migliore sensibilità propriocettiva migliora (e molto) la funzione muscolare (Aman et al. The effectiveness of proprioceptive training for improving motor function: a systematic review. 2015).

Il Cro®system non guarisce, fa funzionare meglio quello che può funzionare meglio. In questo modo si può tornare, in modo naturale, anche senza farmaci, ad uno stato fisiologico.

Quando intervenire:

Usciti dal ricovero, quando c’è possibilità di deambulare, di avere una certa autonomia motoria. I miglioramenti saranno allora possibili, non raramente importanti e soprattutto di persistenza molto lunga (mesi, anni).

I limiti.

Naturalmente oggi non esiste modo di sapere quanto è rimasto ipofunzionale e “risvegliabile”. Tuttavia, la rapidità del trattamento e la sua non invasività lo rende consigliabile, quando la malattia sia ormai fermata e parte del movimento recuperato, almeno in parte. Nulla si può fare con questo trattamento nei casi e sui distretti in cui ogni movimento, o contrazione muscolare sia ancora assente. Indispensabile è una valutazione caso per caso.

Per ulteriori informazioni su questa metodica di cura, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem abilitati, in Italia e all’estero.

Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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