Oggi analizzeremo quei casi in cui, dopo una lesione cerebrale, persistono tracce di movimento ostacolate da contrazioni muscolari indesiderate, e vedremo come possono le micro vibrazioni meccaniche generate dal Cro®system aiutare il fisioterapista a contrastare questa situazione caratterizzata da un eccesso di contrazione.
Eccessi di contrazione: come agisce il Cro®system?
Nei pazienti che, in seguito a un danno cerebrale, presentano contrazioni muscolari eccessive, il Cro®system appare in grado di “spegnere”, inibire le reti corticali in stato di iperattivazione, riducendo così le contrazioni indesiderate, le dissinergie, in generale le attivazioni muscolari inadeguate.
Nel contempo questo macchinario è in grado di sviluppare un ribilanciamento dei muscoli antagonisti tra di loro: è proprio il loro mancato bilanciamento ad essere alla base della mancanza di coordinazione in questi danni neurologici.
Detto questo, risulta comunque necessario considerare il fatto che le reti corticali, dopo il danno, cercano un nuovo equilibrio e lo adottano, anche se sbagliato. Il Cro®system “forza” a lavorare in modo diverso queste reti che spesso, purtroppo, tenderanno a tornare allo stato iniziale. I tempi potranno variare da 3-4 mesi a oltre un anno, la regressione potrà essere parziale, ma probabilmente ci sarà.
Come rallentare la regressione dopo il trattamento?
L’esercizio e l’attività fisica possono contrastare la regressione che, a distanza di tempo, segue il trattamento con il Cro®system, e soprattutto possono valorizzare gli effetti di quest’ultimo.
Dopo una lesione cerebrale il soggetto deve imparare di nuovo a muoversi: il Cro®system offre nuove possibilità di movimento, ma sta al soggetto trovare le vie per utilizzare questi mezzi. Da qui l’importanza di una fisioterapia attiva (non massaggi e mobilizzazioni passive) dopo il Cro®system. Se il paziente dopo il trattamento riesce a piegare il ginocchio, dopo dovrà imparare a farlo mentre cammina. Non lo farà automaticamente, continuerà a camminare a gamba tesa, e servirà della neuroriabilitazione.
Inoltre, poiché il Cro®system “forza” il sistema, questa forzatura, nei casi di contrazioni eccessive (nei deficit di perdita di forza, di capacità di contrazione è diverso), questa situazione può essere vinta o contrastata fino a un certo punto. Ecco allora che il primo trattamento può avere una resa notevole, ma i successivi non cambieranno più di tanto la situazione. Si può migliorare, ma nei casi di eccessiva contrazione, ci sono limiti.
L’importanza degli stimoli non solo motori, ma anche sensoriali.
Come accennato in precedenza, il Cro®system è uno stimolo sensoriale (anche se la vibrazione applicata è uno stimolo che avvertiamo come modesto). La sua azione non è solo sulla parte motoria, ma anche su quella sensitiva.
Il nostro sistema nervoso, per impostare e programmare un movimento utilizza dei sensori detti “propriocettori”. Questi sensori lo informano di cosa fanno articolazioni, legamenti, muscoli, tendini, tuttavia queste informazioni, un numero enorme, giungono al sistema nervoso, ma in misura molto modesta alla nostra coscienza. Se chiudiamo gli occhi, tutto quello che sentiamo dalle nostre articolazioni, muscoli, ossa viene dai propriocettori. Tuttavia ne abbiamo una percezione cosciente confusa. I dettagli, tantissimi, non giungono alla coscienza, ma vengono elaborati dal sistema nervoso per gestire il movimento.
Il Cro®system attiva potentemente (ben più di quanto ci sembri) il sistema propriocettivo e ne acuisce le capacità: anche questo meccanismo probabilmente concorre a migliorare il movimento. Vedremo prossimamente questo aspetto.
Per ulteriori informazioni sull’applicabilità di Cro®system a casi specifici, non esitate a contattare il centro autorizzato più vicino al vostro domicilio: saremo lieti di fornirvi tutte le spiegazioni necessarie.