Meccanismi dell’esercizio fisico

Il meccanismo dell'esercizio fisico

Il meccanismo dell’esercizio fisico

Prof. G.M.Filippi 

Contatto diretto con il Centro Pilota di Roma e con i Centri abilitati

Meccanismi dell’esercizio fisico, perché si modificano i muscoli?

Tutti sappiamo che l’esercizio fisico (o la sua mancanza) modifica i nostri muscoli. Perché? La risposta è molto diversa da quella che conosciamo. P meccanismi dell’esercizio fisico sono sconosciuti spesso anche agli addetti ai lavori. E’ bene conoscere i meccanismi dell’esercizio fisico per un migliore il risultato di tanta fatica.

Dietro questi meccanismi ci sono oggi innovazioni pratiche assolutamente rilevanti

L’esercizio fisico può aumentare la massa muscolare, aumentare il tono muscolare, la potenza, la velocità (dipende dal tipo di esercizio).

Cominciamo dall’aspetto più noto e più semplice, l’esercizio fisico può aumentare il volume del muscolo.

 

L’esercizio fisico può aumentare la massa muscolare. Perché?

La risposta che si dà è “perché il muscolo lavora e quindi aumenta la sua dimensione, la sua massa”. Sbagliato.

E’ vero che dobbiamo far lavorare il muscolo per farlo crescere, ma non è questo il meccanismo. Questa è solo una spiegazione che è facile da comprendere. La ragione vera è un poco più complicata, ma straordinariamente più ricca di possibilità.

 

Meccanismi dell’esercizio fisico. C’è un pilota e un motore

Per un qualunque movimento c’è un pilota, il nostro cervello, che manda comandi ai suoi motori, i muscoli. I muscoli sono motori, esattamente come i motori di auto e moto.

In un’auto un motore a scoppio trasforma delle molecole chimiche, il carburante, benzina, gasolio (idrocarburi), in energia meccanica (movimento, velocità, accelerazione) e molto calore. Il calore è inevitabile: d’estate è un problema, d’inverno lo usiamo per scaldare l’abitacolo.

Nel nostro corpo i muscoli trasformano molecole chimiche (ATP, adenosinatrifosfato) in energia meccanica (movimento, velocità, accelerazione) e molto calore. Il calore è inevitabile: d’estate è un problema, d’inverno lo usiamo per scaldare il nostro corpo.

I motori hanno bisogno di un pilota, se il pilota non entra in azione l’auto non si muove.

Nel nostro corpo il pilota è il cervello, se il cervello non dà comandi i muscoli rimangono passivi.

Il pilota può far la differenza. Una stessa auto se guidata da un comune pilota avrà una certa resa, se guidata da un pilota da gara, la stessa auto avrà una performance ben diversa.

Questo ci spiega perché possiamo incontrare persone con masse muscolari modeste, ma performances ben maggiori di individui con grandi muscoli (che, tra l’altro, ovviamente, sono più pesanti).

L'esercizio fisico e il sistema nervoso

Il meccanismo dell’esercizio fisico e il sistema nervoso

Meccanismi dell’esercizio fisico. Il cervello non solo guida i muscoli, ma li modella in base alle sue necessità.

Il nostro cervello fa quello che un pilota automobilistico non può fare, può modellare i suoi motori, i muscoli. Se i comandi aumentano, il muscolo aumenta la sua dimensione.

Facciamo esercizio per indurre il cervello a inviare un maggiore quantitativo di comandi al muscolo.

In generale, molto in generale, la dimensione di un muscolo è proporzionale al quantitativo di comandi che riceve in media nelle 24 ore. Questo dato scientifico è noto da circa 40 anni.

Facciamo esercizio per indurre il nostro cervello ad inviare un maggiore quantitativo di comandi al muscolo. In questo modo il muscolo aumenta di volume.

Non possiamo dire, con successo, al nostro cervello “manda più comandi ai bicipiti perché voglio farli diventare più grossi”. L’unico modo è fare esercizi che implichino tale aumento di comandi. Faccio lavorare i bicipiti, in modo che il cervello mandi i comandi che mi servono.

Il meccanismo dell’esercizio fisico e sistema nervoso

Meccanismi dell’esercizio fisico, sistema nervoso e prime conseguenze pratiche

  • In generale, molto in generale, la dimensione di un muscolo è proporzionale al quantitativo di comandi che riceve in media nelle 24 ore.

Questo ci dice che se andiamo ci ammazziamo di fatica 1 o 2 volte a settimana, la media di comandi sarà bassa perché per gli altri 5 giorni non faccio nulla. Sappiamo che 3 volte a settimana è la frequenza minima.

  • Il cervello modella i muscoli in base alle sue necessità.

Se il nostro bicipite (ad esempio) può sollevare 10 Kg e facciamo esercizio con 5 Kg e facciamo 20 sollevamenti di fila, smettiamo solo perché annoiati, non perché non ce la facciamo più. Il cervello valuta che il lavoro richiesto lo può fare benissimo e non cervello non ha bisogno di cambiare nulla.

Il cervello cambia il motore solo se deve fare qualcosa che è vicino al suo limite.

Tutto questo riguarda la dimensione del muscolo, forza e potenza sono qualcosa di differente perché dipendono anche da altri fattori. Questo è ancor più vero per la velocità del movimento.

Dovremo parlare di coordinazione.

La coordinazione è l’efficienza del cervello nel controllare i suoi motori, migliorare la coordinazione significa modificare il controllo nervoso.

Ma, allora, cambiare il controllo nervoso significa aumentare la performance muscolare.

Questa è la nuova strada dell’esercizio fisico. Oggi è aperta.

L'esercizio fisico, l'innovazione

L’esercizio fisico. Rapporti tra reti nervose ed efficienza motoria

L’ideale è infatti migliorare il driver, aumentare la coordinazione, quindi l’efficienza. Migliorare l’efficienza significa, senza aumentare il peso:

  • più forza
  • aumento della velocità
  • maggiore potenza
  • meno spesa energetica
  • incremento della resistenza

Ci sono studi che evidenziano come e quanto il Cro®system possa, da solo, senza la sovrapposizione con training tradizionale, potenziare l’efficienza motoria. Per avere un panorama più completo, questo il link per la più recente review.

Video sulla funzione del Crosystem e altro su questo link

 

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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